martedì 24 maggio 2016

ESOTERISMO NELLA FILOSOFIA COMUNISTA RUSSA

Destreggiandosi tra sandinisti teosofi e rivoluzionari massoni, teorizzatori dell’immortalità e moderni alchimisti, il Comunismo ha sempre intrecciato legami profondi con il mondo della magia, bizzarra sfera di esistenza al confine tra realtà, politica e immaginario.


Nell’epoca staliniana e poi in quella bresneviana vi si trovano addirittura immagini di satana come “angelus sovieticus” , cioè archetipo dell’uomo sovietico. Al tempo di Brèžnev, nelle scuole sovietiche si insegnava che satana è l’appello alla libertà e all’uguaglianza. Una storia sconosciuta ricca di misteri ed eventi inquietanti. In questo articolo vedremo brevemente su quali ideali (tutt’altro che razionalistici) poggia questa ideologia ereditata da superstizioni e fantasie venate di occultismo che si erano sviluppate in Russia dopo la seconda metà dell’ottocento.
(Statua abbattuta di Stalin)
Anche dopo diversi anni dalla caduta dell’ impero sovietico, il ricorso al preternaturale è proseguito. Brèžnev (leader dal 1964 al 1982) frequentava assiduamente guaritrici e veggenti: Dzuna Davitashvili, la veggente personale di Brèžnev profetizzò, diversi anni prima, l’ascesa al potere di Boris Eltsin. Il settimanale “Megapolis-Express” ha raccontato che Boris Eltsin si è servito più volte di uno stregone camuffato da deputato, capace, tra l’altro, di controllare psichicamente i suoi colleghi parlamentari. Sarebbe stato lui a impedire un’opposizione decisiva dei parlamentari all’intervento russo in Cecenia. Lo stregone del Presidente Eltsin è, secondo la rivista, in grado di provocare la morte delle sue vittime. Egli vanta, in qualità di sensitivo, una lunga collaborazione con il Kgb.
Ancora oggi a Mosca e New York troviamo le sedi della “Fondazione Blavatsky”. La Blavatsky fu la fondatrice della Società Teosofica e la precorritrice della New Age; colei che affermava: “quando un prete offende il demonio offende Dio”. O ancora “ il nostro compito nostro compito non è quello di fondare l’induismo in occidente, ma cancellare il Cristianesimo dalla faccia della terra”. Fino alla fine quindi, il comunismo ha tenuto stretti rapporti con l’esoterismo e con le pratiche occulte, non solo i Russia ma anche in Cina, a Cuba in Romania, e in tutti i paesi dove questa nefasta corrente si era sviluppata. Una prova di grande coerenza, a quanto pare, condivisa anche in tempi recenti da molti gruppi “ateisti”, di cui fanno notoriamente parte satanisti, neopagani ed esponenti di altri movimeti pseudo-religiosi.
La “Lega dei Senza Dio”  (Che operò in Russia dopo la deposizione dello Zar ed il successivo sterminio della dinastia Romanov) furono fondate specificatamente per la cancellazione della cultura cristiana bimillenaria.  (clicca qui)  Il credo uffciale della Lega senza Dio è esposa dettagliatamente in un manuale; una sorta di controvangelo di circa 800 pagine da cui traiamo qualche estratto: “Oggi Dio non esiste più, Lenin è sceso sulla terra e tutti vivranno felici” .

LE ORIGINI: FILO CRISTIANO E POI SATANISTA -IL MARX TACIUTO-

Il naturalismo e il razionalismo sbandierato da tanti movimenti anticristiani di questi ultimi due secoli – figli della Rivoluzione Francese e in seguito dalle teorie hegeliane – celano dietro la facciata del culto della Ragione il ritorno all’irrazionale, alla superstizione pagana, e  l’adorazione satanica.

L’ideale del massone Marx non è stato certo partorito dal suo “genio”: il concetto di uguaglianza accoppiata con la Libertà è in realtà la base dei suoi fratelli massoni che fecero esplodere nella Rivoluzione Francese.

L’uguaglianza, nella nuova chiave di lettura massonica e anticristiana, non va intesa come comune dignità di ogni creatura, ma come la liberazione degli uomini dei vincoli che lo costituiscono abolendo ogni gerarchia e per conseguenza ogni autorità terrena o spirituale.
Tutti liberi nella libertà massonica: la libertà degli animali, che possono seguire i loro bassi istinti.
Nel 1847 la massoneria inglese affidò all’economista e filosofo tedesco Karl Marx e a Friedrich Engels il compito di dare un nuovo fondamento scientifico-filosofico alla Loggia degli Illuminati. In realtà nel progetto Comunista non vi è nulla di nuovo: esso fu progettato proprio dal fondatore degli Illuminati, Weishaupt, e portato avanti nei secoli dai suoi successori e seguaci. I simboli dell’internazionale furono non a caso la falce ed il martello.

Scrive Epiphanius in “Massoneria e sette segrete”

“La falce, avrebbe dovuto rappresentare l’ideologia: cioè l’arma da utilizzare per tagliare le gambe alla religione, alla teologia e alla Chiesa Cattolica. Falce e martello sono entrambi simboli massonici, presenti nel “quadro di loggia” già nel primo grado di iniziazione, quello di “Apprendista”, in forma separata di martello e falce di luna”. “Il martello (…) simboleggia il potere, la forza con lo stesso significato del pugno chiuso. La falce, invece, è l’emblema della filosofia, intesa come surrogato assoluto alla religione.  (art. QuiEuropa)
Forse non tutti sanno che il razionalista e carismatico padre della ragione e del proletariato, il notoriamente massone Karl Marx, da giovane, prima di volgere all’ateismo di facciata (occultismo di fondo) fosse stato un grande estimatore del Cristianesimo, al punto di dedicare alla religione rivelata in Gesù Cristo numerosi entusiastici scritti. Poi di colpo – stranamente – rinnegò tutto questo gettandosi a piene mani nell’occulto e nell’esoterismo di stampo massonico-luciferino. Quello dipinto  dal filosofo ed economista, nel contempo, divenne ben presto un mondo fatto di lotte intestine tra proletariato e capitalisti tralasciando sempre -guardacaso- il perno della schiavizzazione dei popoli; un inghippo alla libertà dei popoli che conosceva benissimo, ma che si rifiutò di cui si rifiutò sempre di parlare ossia, la moneta emessa a debito.
Poco noti sono gli scritti di Marx, come l’Oulanem, ad esempio in cui il nostro paladino della libertà afferma con rabbia: «Desidero vendicarmi contro quell’Uno che regna lassù. Potrò allora marciare in trionfo,!» (Karl Marx, Des Werzweiflenden Gebet – « Invocazione di un disperato », P. 30.)
Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva: “Come un dio, fra le rovine del loro regno.Ogni mia parola è fuoco e azione Il mio petto è uguale a quello del Creatore. (Centrosangiorgio)

Anche nel poema “Il giocatore” (Pag. 57-58), si leggono chiari segni della sua nuova fede luciferico-satanica, in cui afferma: “Sorgono i vapori infernali e mi riempiono il cervello, sin che impazzisco e mi si cambia il cuore. O ancora” Vedi tu questa spada? Me l’ha venduta il prìncipe delle tenebre”.

Il figlio di Marx, Edgar, in una famosa lettera del 1854 si rivolge a suo padre chiamandolo “Mio caro diavolo….”. La moglie invece si rivolge a lui chiamandolo “gran sacerdote”. Non ateismo o materialismo dunque ma un profondo disprezzo nei confronti di quel Dio che anni prima lo stesso Marx aveva lodato nel suo saggio per la licenza liceale «Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera». Ma andiamo in Russia, il paese dove l’idologia dipinta da Marx ha visto per la sua prima messa in pratica; vediamo più da vicino “l’ateismo di Stato” di cui Marx è celebrato come suo principale teorico ed ideatore.

ORIGINI DELL’OCCULTISMO NELL’IMPERO SOVIETICO

Russia zarista prima della Rivoluzione d’Ottobre- Il mago guaritore alcolista e sessuomane Rasputin entra nelle grazie dello zar Nicola II e soprattutto della zarina Alessandra (di origini tedesche) e viene eletto consigliere di corte, per il merito di aver guarito uno dei figli dello zar, Alessio. L’ammirazione della casa imperiale per questo oscuro personaggio causerà l’incrinazione dell’alleanza dell’impero con la Chiesa Ortodossa e con la stragrande maggioranza della corte. E’ una storia nota. Ciò che è meno noto è che Rasputin era in strettissime relazioni con la comunità buddista che si è trasferita da poco a San Pietroburgo dalla Mongolia. Dorjeff è il capo di questa piccola ma influentissima comunità ricca di mezzi, sostenuta dai giapponesi e dall’impero prussiano in chiave antirussa e antizarista. Nel 1900 Dorjeff  aveva conosciuto infatti Karl Haushofer a Tokio, capo del distaccamento miliare dell’ambasciata prussiana presso l’imperatore del Giappone, anche lui buddista. Haushofer lo aveva reclutato come suo agente, affidandogli la missione di aprire un grande tempio buddista a San Pietroburgo.
Il mefistofelico Rasputin
Dorjeff esegue la sua missione e sostiene prima Rasputin e poi Lenin. Dorjeff e i tibetani diventeranno grandi amici di Rasputin; conoscono perfettamente la magia tibetana, tanto da poter preparare nella loro clinica di erboristeria tibetana a San Pietroburgo tutte le erbe e le pozioni necessarie ad alterare in peggio o in meglio le condizioni fisiche del figlio dello zar, gravemente malato. Con il loro aiuto Rasputin da l’impressione di riuscire a guarirlo.

Si racconta che il mago una volta davanti ad un’immagine di Marx cadde in una sorta di adorazione estatica, dicendo che quell’uomo era destinato a grandi cose, descrivendolo come un personaggio di sicura grandezza e di grande potere e auspicando di conoscerlo al più presto. (clicca qui) A dar retta alle profezie di Rasputin è un importante contatto fra due mondi; quello della spiritualità magica russa e quello della futura spiritualità bolscevica che in quegli anni cominciano a convivere sullo stesso territorio. Ma una congiura di Palazzo decide di uccidere Rasputin. Il potere di Nicola II si va via via sgretolando e la rivoluzione avverrà dopo pochi mesi.

LENIN AL POTERE
Marzo 1917. Da tre anni la guerra infuria e la Russia sta subendo su tutti i fronti. E’ l’inizio della fine: i viveri scarseggiano, le rivolte per la mancanza di pane aumentano, in città non sono disponibili truppe per la repressione e lo zar Nicola II si trova al fronte. Lenin e Trotsky giungono nell’aprile del 1917 a San Pietroburgo, i tedeschi hanno concesso loro di transitare attraverso la Germania. Il banchiera Parvus della banca ebraica Warburg di Amburgo sostiene economicamente la rivoluzione con denaro proveniente da banche tedesche e americane.Già ai tempi degli zar funzionava così: la Russia ci metteva le braccia e le immense risorse, mentre i tedeschi ci mettevano i cervelli. Nella Russia zarista anche i professori di liceo erano tedeschi. L’asse economico russo-tedesco era potenzialmente in grado di creare una superpotenza continentale che avrebbe buttato fuori gioco tutti gli altri. (clicca qui)
Il 25 ottobre le forze sovietiche occupano le parti strategiche della capitale. Lenin ha così vinto, giocando più sulle debolezze altrui che sulle forze della sua organizzazione. Il governo sovietico viene instaurato in tutta la Russia. L’esaltazione del popolo dura poco, la sua condizione non cambierà: povertà, fame e varie continueranno a fare strage di cittadini.
Nonostante le vicissitudini che verranno represse con spietata crudeltà causando milioni di morti, il mito di Lenin continuerà.
Con il comunismo viene spazzato via dalla popolazione il senso della famiglia (vista come un rigurgito della società borghese e tiranna!) e l’annullamento della proprietà privata. Ma il comunismo cercherà in ogni modo di spazzare via dal cuore della gente soprattutto il senso del sacro.  La religione tradizionale viene distrutta, vilipesa e ridicolizzata; le chiese verranno demolite; cristiani e religiosi perseguitati. Eppure Lenin, ha chiaro l’immenso potenziale simbolico della religione; conosce bene il potere della trascendenza e del sacro. Lo scrittore ed esperto di poteri forti ed esoterismo Giorgio Galli spiega: “ Sin dall’inizio del secolo scorso tutte le ideologie politiche sono state impregante di una forte componente esoterica come nel caso del nazismo, ma anche del comunismo. Alcuni amici oratori di Lenin avevano una visione non conciliabile con il materialismo che in apparenza sembravano propagandare, basti pensare ai “costruttori di Dio” all’idea di Bogdanov del sangue che trasmette l’eredità, o del Cosmismo”. L’idea del sangue per la fondazione di una nuova stirpe superiore lo ritroveremo anche nell’altra bandiera rossa: quella nazional… socialista.

COSMISMO* E SEPPELLIMENTI ESOTERICI

Alla base del movimento comunista, vi era appunto il rifiuto della morte e l’aspirazione all’immortalità, vista come obiettivo del progresso scientifico in perfetta sintonia con il materialismo comunista. Tale metafisica del corpo, in opposizione a quella dell’anima, influenzò la prassi di imbalsamazione dei corpi dei grandi capi del comunismo: quello di Lenin con il suo Mausoleo nei pressi dalla Piazza Rossa a Mosca; e quello di Stalin con il mausoleo poi rimosso da Krusciov. Il giorno del suo funerale, Lenin viene seppellito in una tomba sulla piazza rossa; è una piramide tronca nel rispetto dell’antica tradizione simbolica che richiama la magia egizia. Il corpo di Lenin non è mummificato: presenta un’incredibile caratteristica che lo fa sembrare quasi dormente. Le cellule della pelle sono tenute in vita da un macabro congegno. Si tratta di una tecnologia che permette ad un liquido sconosciuto di sostituirsi al sangue per mantenere viva la pelle di Lenin. Allo spettatore che desidera visitare la sua salma a Mosca, è consentito di girare intorno al sepolcro solo in senso antiorario, simile un rito iniziatico, una sorta di discesa agli inferi…
*(COSMISMO: corrente filosofica sviluppatasi in Unione Sovietica a partire dal supramoralismo di Nikolaj Fëdorov (1828-1903))

L’ultimo aspetto sconcertante riguarda una scelta dello stesso Lenin: prima di morire il leader aveva ordinato che il suo cervello venisse estratto dal cadavere e conservato in duecento finissime lamelle sottovetro. Aveva incaricato di ciò un professore tedesco, Oscar Focht occultista e teosofo, suo grande amico che fonderà “l’istituto del cervello di Lenin” per poi tornare in Germania e collaborare con le SS naziste fino al 1944, anno della sua morte. Il cervello di Lenin, è stato conservato nella speranza di reimpiantarlo un giorno nel cranio del padrone dopo la rinascita, con un rituale occulto nel mausoleo. Aggiungiamo che il settimanale russo “Argomenti e fatti”, sostiene che una visita alla celebre mummia equivale a una scarica elettrica di 700 roengten. Secondo questa filosofia l’influenza dei grandi leaders sovietici rimarrebbero vive anche se la salme dovessero essere seppellite. Soltanto bruciandole, il Paese si libererebbe dal loro influsso.
L’IDEOLOGIA DEL COSMISMO
(Cervello vivisezionato di Lenin)
Alla base di tali esoteriche tumulazioni vi era il Cosmismo, il vero e proprio collante intellettuale e culturale dei dirigenti sovietici, che  influenzerà filosofi, scrittori, teologi ed ideologi del bolscevismo. Il cosmismo può essere considerato una sorta di Panteismo; fu partorito dalla mente del filosofo Nikolai Fedorovic Fedorov (1828 – 1903), ma elementi pre-cosmisti sono sicuramente da ricercare già nell’infiltrazione dello spiritismo in Russia dal 1850 in avanti, aiutato in questo dall’eccezionale sviluppo della Teosofia della Russa Helena Petrovna Blavatsky.
(misteridelcomunismo.wordpress.com) Fu solo dopo la morte di Fedorov che i suoi discepoli pubblicarono i suoi insegnamenti in un libro, “La filosofia della Causa Comune”. I punti principali del suo pensiero sono:

-La morte è il male assoluto-

-La resurrezione sarà opera dell’ “Uomo Nuovo”, proletario e sovietico-

-La resurrezione sarà compiuta per mezzo di processi scientifici e psichici-

-L’ “Uomo Nuovo” dovrà acquisire potere assoluto sulla Natura, controllando anche i processi atmosferici-.

L’’utopia di Fedorov arriva al punto di immaginare viaggi interspaziali nel cosmo, da cui il termine cosmismo, per trovare mondi che possano accogliere tutti i corpi dei nostri antenati che tornano a rivivere, e danno vita, ad un universo socialista finalmente ugualitario, felice ed immortale.(misteridelcomunismo.wordpress.com)

Aleksandr Bogdanov, -considerato da Lenin il cervello numero uno del partito bolscevico (anche lui ebreo come la stragrande maggioranza del partito) fu l’anello di congiunzione fra “cosmismo” russo e bolscevismo. Bogdanov fu probabilmente il più entusiasta sostenitore della figura di Satana come “dio del proletariato”, profondamente convinto che il bolscevismo, una volta compiuta la Grande Rivoluzione in tutto il mondo, avrebbe sconfitto la morte. Scrisse numerosi romanzi fantascientifici, dei quali il più famoso è “La stella rossa“, in cui si narra la realizzazione del comunismo su Marte, pianeta scelto per il colore di questo pianeta, rosso come il sangue e come il partito. Su Marte gli abitanti avrebbero vissuto in eterno scambiandosi continuamente il sangue: una pratica vampiristica che Bogdanov tentò d’attuare all’Istituto per la trasfusione da lui diretto fino al ’27, quando morì proprio per abuso di trasfusioni. (wikipedia)

STALIN AL POTERE


-1924- Il complotto organizzato da Stalin per la presa del potere inizia nei giorni che precedono la morte di Lenin. Il personaggio sulla quale Stalin si appoggia è Bonch Bruevich, un vecchio occultista amico di Rasputin, divenuto poi capo di gabinetto del governo Lenin. Stalin eliminerà tutta la concorrenza tra cui uno degli artefici della Rivoluzione, Trotsky. (clicca qui) 

Lo scrittore Vladimir Federowski, divenne negli anni segretario delegato dei servizi segreti e portavoce di Gorbaciev. Si occupò, in particolar modo dei rapporti tra Unione sovietica e medioriente.  Da grande conoscitore dell’impero sovietico spiega dettagliatamente la forte componente esoterica fondamentale insita nell’ideologia comunista. Federowski in modo particolare ricorda l’incontro che ebbe con Saddam Hussein, prima che divenisse presidente dell’Iraq. Il futuro dittatore si ispirava a Stalin in particolare. Saddam chiese a Federoski di fare un pellegrinaggio nei luoghi dove visse Stalin, ma in particolar modo il futuro dittatore irakeno espresse il desiderio di visitare la biblioteca personale di Stalin. I libri che cercava erano quelli che parlavano del rapporto tra comunismo ed esoterismo; si soffermò con interesse su un manuale di magia nera con delle annotazioni personali di Stalin. Stalin, aveva persino sottolineato la visualizzazione dell’avvenire.
Proprio come Hitler egli credeva che grazie all’apporto delle masse compatte sarebbe stato possibile cambiare la realtà. Federowski continua i suoi studi sul Comunismo esoterico ed in particolar modo sulla sua figura di Stalin. Il dittatore sovietico dopo la morte di Lenin decise di costruire qualcosa di molto più simile ad una religione pagana, per non dire diabolica! Nella quale c’è una chiara divisione dei ruoli:

-l’inquisizione rappresentata dalla polizia segreta-

-il dio morto, che era Lenin-

– il dio vivente, ovvero Stalin-

-ed infine i cavalieri della pace rappresentati dal partito comunista-

Lo storico James Moore, membro dell’Asiatic Society, e autore della biografia del famoso mago asiatico Gurdfjeff, sostiene che Stalin e Gurdjeff si erano conosciuti in una scuola ortodossa in Georgia anni prima. Gurdjeff fu il mago che elaborò una nuova sintesi di pensiero di notevole successo tra i suoi conteporanei, un pensiero che si sta diffondendo a macchia d’olio oggi anche in occidente. Di recente si è molto parlato di Gurdfieff, per via dell’interesse che Gian Roberto Casaleggio -ideatore del M5S- nutre nei confronti nelle teorie di questo mago.

Il rapporto fra il dittatore sovietico e il mago è stato negli anni molto contestato.Ma James Moore, non è l’unico a parlare dell’amicizia tra Stalin e Gurdjeff. Anche Sergei Beria, (figlio di Lavrentij Beria capo del capo del KGB), sostiene che Gurdjeff frequentasse spesso la casa di Stalin. Inoltre, la figlia di di Stalin, Svetlana nel 1967 fugge negli USA e va subito a trovare Olga De Hartmann, una delle più vecchie allieve di Gurdjeff. Le due donne diventeranno amiche inseparabili. Svetlana sposerà in seguito con Frank Lloyd Wright, vedovo di un’altra allieva di Gurdjeff.

STALIN: IL DIAVOLO
Il primo pseudonimo scelto da Stalin nei suoi scritti era demonosvjni (emulo del demonio) e besnovatyy (il demoniaco). Lo scrittore russo Michail Bulgakov nei suoi scritti affermerà: “Ho capito una cosa Stalin è il diavolo”.

Vladimir Federowski ricorda che ai tempi del patto Molotov-Rippertrop, ( il patto che sanciva l’alleanza tra Russia e la Germania nazista, che sarebbe stato firmato da lì a poco) il capo del KGB Lavrent Beria propose a Stalin di incontrare un personaggio dalle capacità occulte straordinarie provenienti dall’aldilà.

(Il posseduto Messing)
Si trattava di Wolf Messing, il famoso mago e sensitivo ebreo-polacco, celebre per aver predetto nel 1937 la fine di Hitler, e che divenne figura di riferimento per Stalin e per gli ufficiali del Kgb.
Stalin chiese a Beria di poterlo incontrare. Per mettere alla prova le presunte capacità extrasensoriali di Messing, Beria gli consegnò un lasciapassare bianco da presentare davanti al Cremlino dove si trovavano barriere di guardie. Messing riuscì ad entrare presentando quel pezzo di carta bianco eludendo la sicurezza con i suoi poteri. (clicca qui)  Stalin rimase molto colpito delle sue capacità: Messing aveva ipnotizzato le guardie! Così gli chiese cosa sarebbe accaduto in seguito al patto Molotov-Rippertrop. Messing profetizzò di vedere i carri con la stella rossa nelle vie di Berlino il giorno 8 maggio 1945. Federowski, ritrovò dopo anni un telegramma del 9 maggio 1945, indirizzato a Messing, in cui Stalin si congratulava con il compagno Messing ringraziandolo perchè si era servito della sua premonizione che si era rivelata esatta!

FINE DEI TEMPI E CONCLUSIONE

In entrambe le bandiere rosse, nazista e comunista troviamo lo scimmiottamento della fede Cristiana e il tentavivo di distruggerla per sostituirla alla religione dell’anticristo: la prima promette di poter raggiungere l’immortalità attraverso la purificazione del sangue della razza, per rientrare in possesso dei poteri magici andati perduti. Nella seconda, troviamo, allo stesso modo la fede esoterica nel sangue e la liberazione dei popoli attarverso la risurrezione che porterà la fede nell’uomo nuovo liberato finalmente dal Creatore e unico vero Dio.
La storia ci insengna che chi non è per Cristo è per l’Anticristo: è impossibile dichiarare neutralità tra Dio e il diavolo.

Pio X: Cristo stesso avvisava i suoi seguaci circa la rabbia e gli strepiti che la Rivelazione Divina avrebbero innescato nell’animo degli uomini allineati con il principe delle tenebre, che avrebbero cercato di soffocarla ad ogni costo. Ma Cristo dopo aver avvisato sulle tribolazioni che attendevano gli apostoli ha anche aggiunto: “ le porte degli inferi non prevarranno”.
Concludiamo citando una famosa frase di chi questa rabbia l’ha vissuta duramente sulla propria pelle: il beato papa Pio IX; un papa che fu gravemente provato dal terremoto che il diavolo scagliò per mano dei Risorgimentalisti massoni contro la Chiesa che Cristo si è acquistato col Suo sangue:

“Combattiamo, combattiamo figliuoli miei, e non abbiamo timore di niente. Ricordatevi che i nemici di Dio spariscono e la Chiesa resta. Gesù Bambino fugge in Egitto per evitare la rabbia di Erode, ma poi è avvertito di notte per ritornare: sono morti coloro che cercavano la vita del bambino.
Oh! quanti sono i persecutori della Chiesa che sono defunti! E dopo aver sfogato la loro rabbia, dopo aver decimato le anime dei fedeli che servivano a Dio, son morti. E la Chiesa? La Chiesa rimane…” (“Beato Sua Santità Pio IX – 1873″).

di Floriana Castro Agnello
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