Cosa avvolge nel mistero il sito naturale più famoso d'america?
È una montagna improbabile, che torreggia per un chilometro e mezzo come
un gigante in piedi nella valle. I nativi americani, da tempi
remotissimi, la considerano un luogo sacro. Stephen Spielberg l'ha usata
come sfondo per il film campione di incassi “Incontri ravvicinati del
terzo tipo”. Ogni anni, migliaia di turisti vengono ad ammirare la sua
forma insolita. Il nome di questa strana formazione geologica è Torre
del Diavolo.
Nell’angolo nordorientale del Wyoming, Stati Uniti, c’è una montagna
impressionante di rocce ignee che sembra un gigantesco tronco d’albero
pietrificato.
Si tratta della Torre del Diavolo, un’insolita formazione geologica che si innalza per 1588 metri sul livello del mare.
Ciò che rende la Torre del Diavolo così insolita è la sua superficie
praticamente piatta e i singolari solchi verticali al suo fianco, così
regolari che i nativi ci vedevano i graffi provocati dalle zampe di un
orso.
Il suo aspetto inconsueto ha dato vita a numerose leggende e nel 1977
è stata utilizzata come location per la scena finale del film Incontri
ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg.
La prima leggenda:
Gli indiani chiamavano questa montagna Tipila Mata, che tradotto significa “Casa dell’Orso”. Ancora sotto la mitologia c’era la leggenda
delle sette ragazze.
Una leggenda lakota racconta che mentre sette bambine giocavano
vicino al loro villaggio, alcuni orsi si avvicinarono per divorarle. Le
ragazze saltarono su una roccia bassa e gridarono ad essa: “Roccia, abbi pietà di noi, salvaci!”.
Il Grande Spirito le udì e fece innalzare la roccia verso il cielo.
Gli orsi le inseguirono cercando di arrampicarsi sulla roccia, lasciando
con gli artigli le lunghe incisioni visibili ancora oggi. Tuttavia, gli
animali non riuscirono a raggiungerle. La roccia divenne così alta che
le ragazze divennero stelle, formando la costellazione che oggi
chiamiamo delle Pleiadi (Le sette sorelle).
Certamente, è una leggenda suggestiva. Ma cosa dice la scienza circa la creazione di questa strana formazione geologica?
Teorie sulla formazione della Torre del Diavolo
La Torre del diavolo è stata studiata fin dal tardo 19° secolo. I
geologi dell’epoca ritennero che il monte si fosse formato da
un’intrusione di materiale igneo. I geologi moderni, sostanzialmente
concordano con questa teoria, ma non esattamente sul processo che ha
avuto luogo.
Molti credono che la roccia fusa che compone la Torre non sarebbe
emersa dal terreno; altri ritengono che la Torre è tutto ciò che rimane
di quello che una volta era un grande vulcano esplosivo.
Nel 1907, gli scienziati Darton e O’Harra proposero che la Torre del
Diavolo doveva essere un residuo eroso di un laccolite. Il laccolite è
una massa rocciosa formata dall’intrusione di magma fra due strati di
rocce sedimentarie.
La pressione è tale da sollevare lo strato di roccia superiore mentre
lo strato inferiore rimane pressoché orizzontale, dando luogo così alla
tipica forma a cappella di fungo. Nel caso della Torre, si pensa che le colonne basaltiche sui lati del monte si siano formati a seguito del
lentissimo raffreddamento della roccia fusa.
Altre teorie hanno suggerito che si tratti di una spina vulcanica,
ovvero di una protrusione solida costituita da lave solide o semisolide
estruse in un camino vulcanico. Quando si formano, durante un’eruzione
vulcanica, possono ostacolare completamente la fuoriuscita dei gas e dar
luogo ad eruzioni esplosive.
Una seconda leggenda: Cosa c’è sotto la Torre?
Esiste una leggenda, però, che non riguarda la creazione della roccia, ma ciò che c’è al di sotto di essa.
Anni fa, un residente di quella parte nordorientale del Wyoming, era
in visita a Yankton, South Dakota. Mentre era lì, mostrava la foto della
Torre del Diavolo agli anziani indiani Sioux che incontrava. Uno di
loro sembrava particolarmente interessato alla foto chiedendo: “È stato
trovato il passaggio alla base della torre”?
Quando il residente rispose di no, l’uomo sioux sembrava deluso.
Incuriosito dalla domanda, il residente riusci a farsi raccontare
dall’anziano indiano la leggenda della Torre che pochi bianchi
conoscono.
Molti anni prima, tre guerrieri erano impegnati in una battuta di
caccia vicino alla torre. Mentre esploravano le rocce alla base della
montagna, scoprirono un passaggio al di sotto di essa. Costruirono torce
con rami di pino e cominciarono ad esplorare il tunnel.
Il pavimento del tunnel era cosparso di ossa, forse umane. Il tunnel
terminava dando su un’ampia cavità con un lago sotterraneo, al cui
interno erano depositate grandi quantità d’oro. Impreparati a
trasportare tale tesoro, i guerrieri lasciarono il tunnel e nascosero
l’ingresso in modo che nessuno altro potesse trovarlo.
Promisero a loro stessi si tornare a prendere l’oro, ma non l’hanno
mai fatto. Uno dei guerrieri, sul letto di morte, raccontò la storia ad
altri membri della sua tribù, così che la storia venne tramandata per
diverse generazioni prima di giungere al vecchio indiano.
Dunque, c’è dell’oro sotto la Torre del Diavolo? Se c’è, nessuno lo
ha mai trovato. Inoltre, la geologia della montagna, un’intrusione
ignea, non sembra permettere l’esistenza di grotte sotto la montagna. Il
racconto somiglia molto a quelli sulle miniere perdute che si
tramandavano nel vecchio West.
Tuttavia, è anche vero che nella zona di Black Hills, in cui si trova
la Torre del Diavolo, ci sono alcune delle grotte più grandi del mondo,
tra cui la Wind Cave e la Jewel Cave. Inoltre, Black Hills è nota per
l’estrazione dell’oro, ispirando la grande corsa all’oro nel 1880.
Quindi, come per molte altre leggende, è possibile che sia qualcosa
di vero nella storia della Torre del Diavolo. Forse la caverna perduta
non è sotto la torre, ma nelle vicinanze, in attesa di essere trovata da
qualcuno. Buona caccia al tesoro...
Per gli Indiani
Per gli indiani che vivono nelle vicinanze, questa montagna è considerata di proprietà del Diavolo.
Allontanandosi dalla convinzione primitiva in
qualche onnipotente Diavolo, che ha trovato rifugio in cima a montagne
maestose, la coscienza del popolo ha cominciato a cercare la natura
delle misteriose luci anomale che si vedono regolarmente sopra alla
montagna, nel piano di contatto con una civiltà aliena e considerata
come il sito principale per l’atterraggio degli ufo. Questa curiosa
versione è stata diffusa dopo il meraviglioso film “Incontri ravvicinati
del terzo tipo” di Steven Spielberg.
Di tanto in tanto nel cielo sopra di lei ci sono dei bagliori
misteriosi, sono state registrate moltissime testimonianze di oggetti
volanti non identificati, i ricercatori speculano sulla misteriosa
Torre, la descrivono quasi come se fosse il punto di ritrovo della nuova
arca di Noè nella apocalisse verrà. Ci sono un sacco di domande, le cui
risposte sono note solo a Dio. O al diavolo?
Fonte:
www.ilnavigatorecurioso.it
http://www.uforay.net
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