giovedì 14 aprile 2016

SI RISVEGLIA DAL COMA. CI REGALA UN GRANDE MESSAGGIO PER L'UMANITA'

Quando Anita Moorjani arriva in ospedale in coma i dottori le avevano dato due ore di vita.
Incapace di muoversi, per un cancro che aveva devastato il suo corpo per circa 4 anni, Anita è entrata in un’altra dimensione, dove ha sperimentato una grande chiarezza, la comprensione della sua vita e lo scopo qui sulla terra. Le è stata data la possibilità di scegliere, se tornare in vita oppure no. Lei ha deciso di ritornare in vita quando ha realizzato che il paradiso è uno “stato” e non un “luogo”. Questo ha successivamente portato a un completo recupero della sua salute.
Autrice del libro “Morendo ho ritrovato me stessa”, Anita racconta di come fosse cosciente di tutto nonostante il coma, di aver incontrato il padre morto anni prima e di aver sentito un senso di unità con il tutto. In quella dimensione riusci inoltre a comprendere i motivi per cui era comparsa la malattia, legata ad avvenimenti della sua infanzia. La paura ed il bisogno di accettazione, avevano segnato il suo passato e condizionato la sua vita.

Ma la sua “avventura” in un’altra dimensione le ha permesso di comprendere tutto questo e di liberarsene, tornando ad una vita, questa volta piena di felicità.
Ecco le parole di Anita: “Una cosa che avvertivo mentre ero in questo stato di incredibile espansione, era che mi trovavo in un regno di chiarezza, dove capivo ogni cosa. Ho capito perché avevo il cancro. Ho capito che ero molto più grande e potente, tutti noi siamo più potenti di quanto pensiamo e crediasmo quando siamo nei nostri corpi fisici. Sentivo di essere in connessione con tutti, sentivo che condividevamo tutti la stessa coscienza. Era come se provassi quello che provavano loro, sentivo la sofferenza che provavano, ho provato anche la rassegnazione dei medici; allo stesso tempo però, non ero coinvolta emotivamente. Era come se al di fuori dei nostri corpi fisici, tutti noi, fossimo espressione della stessa consapevolezza. Ecco com’era”.
“Non volevo tornare in quel corpo malato, ma una volta comprese le cause del cancro, sapevo che se fossi tornata sarei guarita molto rapidamente. Nel momento in cui ho deciso di tornare, ho sentito la voce di mio padre e del mio migliore amico (entrambi morti anni prima) dirmi: Ora che sai chi sei veramente, torna indietro e vivi senza paura. E in quel momento mi sono risvegliata dal coma. Dopo 5 settimane fui dimessa dall’ospedale e andai a casa, ero completamente libera dal cancro. Da quel momento in avanti ho cambiato la mia visione del mondo”.
“Ecco come mi sento ora, come se esistesse molto di più di quanto crediamo o sperimentiamo. La nostra consapevolezza è come una torcia, quando illuminiamo qualcosa con la nostra consapevolezza, diventa realtà, diventa ciò di cui abbiamo esperienza. Può esserci qualcos’altro sotto il nostro naso, ma se la nostra torcia non lo illumina, non lo noteremo nemmeno, non ne saremo consapevoli”.
“Pensate a tutti i soldi spesi per le campagne di sensibilizzazione sulla questione cancro. Immaginate, invece, se impiegassimo soldi, energia e risorse per far capire alla gente quanto siano importanti nella vita il benessere, la gioia di vivere; se mettessimo tutti i nostri sforzi nella pace invece che nel fare la guerra. Avremmo un mondo molto diverso. E’ la nostra consapevolezza che deve cambiare. La cosa più importante che abbiamo, su cui focalizzare la consapevolezza, è l’amore; sopratutto bisogna amare se stessi. Più amate voi stessi, più amore avrete da dare alle altre persone. Vivere la vita senza paura è un altro fattore fondamentale e molto importante. Mentre il buonumore, la risata, la gioia sono più importanti di qualunque altra attività spirituale che possiate immaginare“.

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